Tartufo di Molière

Note Di Regia

RobertoGuicciardini

Roberto Guicciardini Tartufo, come i grandi testi classici, vive inalterato il suo proprio spazio. Ma mai come nel suo caso si sono accumulate serie innumerevoli di interpretazioni e congetture, che come concrezioni sovrapposte su un fossile, ne occultano il nucleo centrale o ne fissano la lettura in passaggi obbligati.

Occorre una infinita pazienza a percorrerne i meandri, a dipanare il filo fra le varie tradizioni interpretative. Le sollecitazioni derivanti da questa labirintica storia critica del testo possono spingerci in direzioni opposte.

Si può ad esempio relegare il testo nella sua epoca e insistere sulle differenze più che sulle somiglianze, in un confronto dal quale far scaturire un giudizio. O, all'inverso, ripropone la contemporaneità mediante una attualizzazione violenta dei suoi temi.

La tendenza storicistica è comunque una operazione sommaria, e il rischio dell'attualizzazione può facilmente ridursi all'espressione di un verdetto dimostrativo. Ma esiste un'altra ipotesi di lettura. In ogni testo ci sono zone d'ombra, diciamo pure di ambiguità, entro le quali iscrivere il margine dell'interpretazione, (il grado di flessibilità di tale margine è la ragione per cui la proposta scenica di un testo non è mai definitiva).

Il veicolo essenziale in questa sorta di progressivo avvicinamento alle ragioni occulte dell'opera, oltre ogni sovrastruttura, è il concedere una assoluta priorità ai personaggi, così come sono definiti dal loro linguaggio e dai loro atti. E' dalla loro identificazione, come dall'analisi dei rapporti che li legano e li svelano in sintonia con il modificarsi delle situazioni, che si può raggiungere o sfiorare il senso nascosto, così ben difeso nelle zone d'ombra, e insieme ricostruire la coerenza globale del testo.

In questa metodologia, l'apporto dell'attore è altrettanto fondamentale: il testo riesce a parlare da solo attraverso gli scarti di umore, l'alternarsi dei comportamenti e i diversi processi di identificazione. Se riusciamo a stabilire questo rapporto diretto, ecco che facilmente possiamo sorprendere in agguato quel senso immanente del testo, pronto a mostrarci la propria carica eversiva, ancora capace di emettere nuovi segnali e a suscitare un corto circuito con la nostra propria esperienza.

Roberto Guicciardini



Invia posta a SiciliaTeatro SiciliaTeato Home Page